La bambina rappresenta l’innocenza data alla luce dalla Madre Terra che le mostra il mondo nello specchio (Lo specchio e la Veritas quindi simbolo della verità, eternità, realtà. Valori che si contrappongono all’inganno, alla fugacità e vanità, che il mondo della bambina ancora non ne comprende il significato).
Compare in ogni parte del video perché l’innocenza è sempre presente e spesso nascosta in tutti noi. Le donne a rappresentare la purezza.
Donne rappresentate da una dama che si riflette nella luce, ma sempre un po’ in ombra per paura di mostrarsi troppo al mondo. Lei guarda la verità all’interno degli specchi, ma con fare prudente, perché il mondo ha dimenticato il significato dell’amore, quello puro.
Le donne sono al centro della vita perché esse la donano al mondo.
Le donne che indossano gli abiti azzurro (unicef) che portano i vasi alchemici come simbolo dell’anima e del cuore. (Nel lavoro interiore, il simbolo del vaso rappresenta un inestimabile mezzo per contenere le energie interiori e permettere loro di operare nella nostra interiorità, in modo controllato e positivo.)
Il vaso dorato è l’anima mentre il vaso rosso e la vita stessa. Entrambe si rivolgono al “tempo”(l’orologio). Il tempo vuole ricordare che è “nel tempo della vita” che dobbiamo proteggere quei valori dimenticati, nel tempo che ci rimane! A protezione di questi due aspetti l’Unicef rappresentato dalle due sacerdotesse vestite di azzurro: una caucasica e l’altra di colore che proteggono questi due valori senza confini di razza.
La vita che scorre come in una danza dove i salti delle ballerine rappresentano le incertezze della vita, le prove alla sbarra l’affacciarsi al mondo, e il mettersi le scarpette, il cominciare a camminare nel mondo.
Scarpette per affrontare la strada tortuosa della vita fatta di sofferenza (la scarpetta stretta della ballerina ne è l’esempio lampante, che nel corso del tempo deforma il piede e lo plasma). Il piccolo piede della bimba è l’inizio di questa vita …
In ultimo, l’innocenza guarda e vede che c’è ancora speranza rappresentato dalla signora che seduta alla scrivania nel silenzio vuole proteggere il diritto alla vita rappresentato dalla carta dei diritti dei bambini.
Sceneggiatura e produzione di Antonio Cosentino, Finalcutproduction.